“Anche ciò che è leggero può essere grande, se scritto in uno stile scorrevole e facile e se, allo stesso tempo, si basa su una solida composizione.” (Lettera di Leopold Mozart al figlio, 13 agosto, 1788).
La predilezione di Mozart per i timbri ambrati del clarinetto, e del suo più tenebroso cugino, il corno di bassetto, risale soprattutto all’ultima parte della sua stagione creativa.
A tale passione non furono certamente estranei né la frequentazione con il celebre clarinettista Anton Paul Stadler, né la spensierata, ancorché colta atmosfera dei mercoledì del barone Nikolaus Joseph von Jacquin, nel cui palazzo, presso il botanischer Garten, amava riunirsi l’intellighenzia illuministica e massonica viennese nell’ultimo scorcio del secolo decimo ottavo. In questa cornice nascono dunque sia i Notturni KV 437 e 439 per tre voci, due clarinetti o tre corni di bassetto, su testi di Metastasio, sia i cinque Divertimenti per lo stesso organico (senza le voci) KV 439b.
Il risultato musicale va dal divertissement di altissimo livello dei Divertimenti, alla palpitante e malinconica tenerezza dei Notturni, vera e propria sintesi di un’epoca e di una cifra stilistica incomparabili. In questa incisione, alcuni ospiti di eccezione: il clarinettista inglese Antony Pay, e il superbo cast vocale tutto italiano: Marinella Pennicchi, Gloria Banditelli e Pietro Foresti.