- Requiem – Maestoso
- Dies Irae – Lento
- Quantus Tremor – Allegro
- Tuba Mirum – Allegro
- Mors Stupebit – Maestoso
- Liber Scriptus – Allegro
- Judex Ergo – Allegro
- Recitativo
- Rex Tremendae – Allegro
- Juste Judex – Moderato
- Ingemisco – Andante
- Qui Mariam – Moderato
- Oro Supplex – Andantino
- Lacrimosa – Lento
- Ave Maria (World Premiere Recording)
Requiem
1 CD 2103 STEREO DDD – Durata: 58:27
Libretto 12 pagine, italiano/inglese
12,90 €
Aggiungi al carrelloLe composizioni registrate in questo album sono altre importanti opere appartenenti al repertorio di musica sacra di Andrea Luchesi: l’offertorium “Ave Maria” in re maggiore di Luchesi, per soli, coro a quattro voci miste, orchestra e basso continuo, il “Requiem” e il “Dies Irae” sono tutti conservati in partitura e parti staccate manoscritte a Modena presso la Biblioteca Estense (F. 661) nella sezione di musica sacra.
L’ “Ave Maria”, registrata qui per la prima volta, è senza dubbio una pagina di qualità e d’ispirazione uniforme: piuttosto originale e persino più interessante di alcune delle opere principali registrate in questo album. Il “Requiem” per esempio, il quale pone alcuni problemi di tipo storico e stilistico: è frutto di un assemblaggio di due componimenti (il “Requiem” ed il “Dies Irae” per soli, coro a quattro voci miste ed orchestra – Modena, F. 656) e la “Messa in fa maggiore” a quattro voci ed orchestra (F. 647). L’accostamento delle due creazioni, che sono senza dubbio da ascriversi a periodi diversi della vita del compositore, fu operato evidentemente giacché la tonalità d’impianto (fa maggiore) fosse la stessa per entrambe. Vi è, inoltre, una certa ciclicità tematica nel “Requiem” e nel “Dies irae”, che riecheggia parti della messa stessa. Non tutte le opere sono allo stesso modo, di elevata ispirazione ‘niveau’. Tuttavia la musica sacra di Luchesi, inoltre, contiene composizioni della più elevata qualità, testamento di un compositore molto importante anche se dimenticato del XVIII secolo che innalza le lodi di Dio per ringraziarlo del talento che gli ha concesso nel suo distaccato ed incomprensibile disegno della vita e della morte.